
Dove raccogliere deliziose castagne sul Monte Pisano tra Pisa e Lucca? – Guida con sfida
Come ogni anno, si sta avvicinando il periodo delle castagne sul Monte Pisano. Le foglie ingialliscono e cadono a terra, il bosco tormentato dal caldo estivo ricomincia a respirare creando un’atmosfera quasi surreale soprattutto nelle giornate un po’ uggiose per tutti coloro che vi si avventurano per raccogliere le tanto amate castagne. Con questo articolo andremo a consigliarvi alcuni luoghi dove la raccolta oltre ad essere consentita risulta anche relativamente sicura per grandi e piccini. Non ci limteremo però a consigliarvi i luoghi bensì vi lanceremo anche una sfida e vi parleremo in modo più approfondito del castagno e dei suoi frutti, di ricette e tante altre interessanti informazioni.
Mondine, ballocciori, tullore
Come è noto, ogni luogo ha le sue tradizioni e il Monte Pisano non fa eccezione. Qui, i dialetti variano e i nomi delle cose possono essere molteplici. Magari per chi ci legge da lontano, alcuni termini potrebbero sembrare strani o sconosciuti, ma chi non può resistere all’attesa di ottobre per gustare un delizioso cartoccio di mondine calde? Le castagne arrostite sul fuoco rappresentano l’emblema dell’autunno per molti di noi. Grazie a questa guida, esploreremo alcuni luoghi sul Monte Pisano dove potrete trascorrere una giornata avventurosa alla ricerca delle castagne più deliziose. Tuttavia, prima di iniziare, come promesso, vogliamo proporvi una sfida.
Le castagne si raccolgono solo per poche settimane all’anno, ma purtroppo i rifiuti spesso inquinano i nostri boschi tutto l’anno. Perché non combinare queste due attività? Scommettiamo che, mentre raccoglierete le castagne, troverete anche una quantità sorprendente di spazzatura. Perché non approfittarne e raccoglierla per portarla via con voi? Alla fine della giornata, vi chiediamo di smaltire correttamente quanto avrete raccolto e di condividere una foto della vostra cesta di castagne accanto a quella dei rifiuti. Tutte queste foto saranno condivise sui nostri social media dedicati al Monte Pisano in Toscana. Il bosco ci da tanto senza chiedere niente in cambio e con questa azione, tutti insieme nel proprio piccolo, riusciremo a “ricambiare il favore”. Mondine, Tullore e Ballocciori, sono solo alcuni dei tanti modi di chiamare le castagne arrostite o lesse tra Pisa e Lucca
Il Castagno: conosciamolo meglio
Prima di iniziare questa avventura boschiva, però, vorremmo farvi conoscere più da vicino l’albero che ci dona questi gustosi frutti simbolo dell’autunno: il castagno. Appartenente alla specie Castanea sativa, descritta dal botanico Philip Miller (1691-1771) è un albero che può vivere anche diverse centinaia di anni. Caratterizzato da un portamento solido e regale e da un’ampia chioma, la sua presenza conferisce al bosco un’aria fiabesca. Si trova spontaneamente distribuito in tutta l’Europa meridionale, fino ad arrivare all’Africa nord-occidentale e all’Anatolia. Ma la verità è che la sua distribuzione è stata fortemente influenzata dall’uomo che nei suoi frutti ha trovato, secolo dopo secolo, una promessa di sopravvivenza, per tale motivo il suo areale si espande anche fino a latitudini maggiori, oltre le Alpi dove trova climi più rigidi.
Già nell’epiteto specifico “sativa”, da sativus che significa “coltivato”, si esplica la funzionalità che riveste quest’albero possente. Sul Monte Pisano il castagno ha trovato terreno fertile per crescere fin da epoche remote (IX-X secolo d.C.) e, insediatosi sulle sue pendici per mano dell’uomo, è andato sostituendosi alle già presenti formazioni boschive miste, arrivando a diventare parte integrante e altamente rappresentativa della vegetazione del Monte. Essenzialmente esistevano due tipologie di castagneti: quello con forma di governo a “ceduo” e uno “da frutto”, rispettivamente volte all’utilizzo del legno e delle castagne.
Curiosità: il castagno è una pianta monoica, ovvero sullo stesso albero possono essere presenti sia i fiori maschili che quelli femminili. Inoltre, inizialmente il fiore è bisessuale, ovvero presenta in potenza sia l’ovario che gli stami. Successivamente, si diversifica con l’arresto della crescita o della parte maschile o di quella femminile, volgendo verso l’unisessualità.
E adesso, parliamo dei luoghi
Numerose sono le aree del Monte Pisano ricche di secolari castagni, che da fine settembre fino all’autunno inoltrato lasciano cadere al suolo i propri ricci colmi di castagne pronte per la raccolta. Tuttavia, molte di queste zone sono inaccessibili, private o troppo pericolose da esplorare. Fortunatamente, esistono alcune zone del Monte Pisano che offrono la possibilità di pianificare una giornata in sicurezza, dove è anche possibile portare i bambini e gli animali domestici per un’esperienza indimenticabile.
Iniziamo la nostra avventura da Molina di Quosa, precisamente nella località “La Romagna” (indicazioni qui). Per raggiungerla, basta seguire la Strada Panoramica Sandro Pertini dal centro di Molina di Quosa. Già lungo i primi tratti di questa strada panoramica, è possibile imbattersi in estese distese di ricci e castagne ai lati della strada. Dopo una breve salita di circa 10 minuti, si giunge al Monumento della Romagna, luogo che durante la Seconda Guerra Mondiale fu teatro di un atroce rastrellamento da parte delle truppe nazi-fasciste.
Questo è il punto in cui è possibile parcheggiare l’auto e iniziare l’esplorazione. Lungo i numerosi sentieri sterrati, non è necessario avventurarsi fuori dai percorsi battuti per trovare numerose castagne pronte per essere raccolte. Per chi è in cerca di un’avventura più avventurosa, basterà seguire il percorso 00 in direzione sud per attraversare altre aree altrettanto ricche di castagneti immersi nella bellezza della natura circostante.
Molina di Quosa e l’area dei 4 Venti sono senza dubbio una scelta eccellente per la raccolta delle castagne, ma c’è un’altra area altrettanto accessibile e ben attrezzata facilmente raggiungibile da Buti, Calci, Lucca e Capannori: stiamo parlando di Santallago e dell’intero Monte Serra. Seguendo la Via del Cantiere dal Compitese (LU) o la SP56 da Calci o Buti, è possibile raggiungere questi boschi ricchi di secolari castagneti in soli 20 minuti.
Qui, avrete la possibilità di accedere alla Tenuta di Santallago (a pagamento), che offre servizi igienici e aree barbecue. In alternativa, potrete esplorare i numerosi sentieri che attraversano questa zona, garantendo un’esperienza di raccolta delle castagne immersi nella bellezza della natura.
Ci sono poi tante altre aree dove poter raccogliere castagne durante le prossime settimane sia sul versante lucchese sia che su quello pisano, possiamo ad esempio elencare tra queste la zona di Ruota e del Compitese, nei boschi sotto al monte Faeta e in alcuni tratti della Valle delle Fonti ad Asciano.
Castagne… Quante ricette e usi!
Castagnaccio, Tulleri, Mondine, Ballocciori e tante altre ricette deliziose possono essere preparate con le castagne raccolte.
Ecco a voi qualche spunto da approfondire:
- Castagne arrosto: Un classico dell’autunno! Puoi arrostire le castagne su una griglia o in un forno. Basta fare un taglio sulla buccia prima di cuocerle per evitare che esplodano.
- Marron glacé: Questi sono castagne candite che si ottengono immergendole in uno sciroppo di zucchero. Sono un prelibatezza dolce da gustare durante le festività.
- Zuppa di castagne: Puoi preparare una deliziosa zuppa di castagne mescolando castagne bollite, cipolle, sedano, e altri ingredienti a piacere.
- Purea di castagne: Frulla le castagne bollite per creare una purea morbida che può essere utilizzata come contorno o condimento per piatti dolci.
- Pasta alle castagne: Usa farina di castagne per preparare un impasto per la pasta fresca. Questa pasta ha un sapore rustico e unico.
- Dolci alle castagne: Sperimenta con ricette di dolci come torte, biscotti, muffin o budini usando castagne come ingrediente principale.
- Salse e condimenti: Puoi creare salse e condimenti a base di castagne per accompagnare carne, formaggi o dolci.
- Crema di castagne: Prepara una crema densa e dolce da spalmare su pane tostato o biscotti.
- Ripieni: Le castagne possono essere utilizzate come ingrediente per ripieni di carne, pollame o verdure.
- Sciroppo di castagne: Cuoci le castagne con zucchero e acqua per ottenere uno sciroppo aromatico da utilizzare come topping per gelato o pancake.
Una raccolta sicura e rispettosa
Si prega di notare che durante il periodo di raccolta delle castagne, molte persone si dirigono verso i boschi del Monte Pisano in auto, il che spesso provoca congestione del traffico nelle strade delle località sopra descritte. È di estrema importanza rispettare alcune regole fondamentali al fine di garantire la sicurezza di tutti e la tutela dell’ambiente.
In primo luogo, non devono mai essere ostruite le vie taglia fuoco, le piste forestali o le strade che conducono al bosco o alle abitazioni isolate. Inoltre, è essenziale rispettare qualsiasi divieto, anche temporaneo, per evitare situazioni di pericolo per le persone e l’ambiente. L’accesso alle aree impervie dovrebbe essere evitato, specialmente da parte di persone inesperte, e deve sempre essere rispettata la proprietà privata, anche se al suo interno vi sono allettanti quantità di castagne.
La raccolta delle castagne è un’attività divertente, ma è importante tenere presente che comporta alcuni rischi intrinseci che devono essere attentamente valutati. Si ricorda di tenere i cani sempre al guinzaglio e di sorvegliare costantemente i bambini. È consigliabile munirsi di guanti resistenti per aprire i ricci e di un bastone per agevolare la raccolta.
Infine, è fondamentale mantenere pulito l’ambiente circostante. Eventuali rifiuti prodotti dovrebbero essere depositati nei cestini se presenti, altrimenti portati giù dalla zona e smaltiti correttamente. In nessun caso dovrebbero essere accesi fuochi al di fuori delle aree appositamente attrezzate, al fine di prevenire incendi e preservare la bellezza dei boschi.
Il Monte Pisano offre bellezza e delizie durante la stagione di raccolta delle castagne, purché si rispettino l’ambiente e la sicurezza.
Fonti:
L’approfondimento sul castagno è a cura della Dottoressa Margherita Bianchi