
Trekking con la mente oggi ma con le gambe domani
Ciao a tutti, sono Giulio Cuccioli guida escursionistica di Azimut-treks, e membro della Rete di Imprese Montepisano . Vi porterò con me in un Trekking: con la mente oggi… Con le gambe domani!!
Leggerete queste righe, credo, nella stessa situazione in cui siamo tutti, di semi o totale quarantena. Anche noi come tutti, siamo in astinenza di natura, di cammino e del nostro bel Monte. Ciò però non ci impedisce di parlarne, di scriverne e di giocare anche un po’ con la fantasia e pensare a quando finalmente potremo tornare ad esplorare il nostro amato territorio.
Con questa filosofia vorremo darvi qualche spunto su degli itinerari per escursioni sul monte pisano quando, finalmente, saremo di nuovo in grado di frequentarlo in sicurezza.
Il Monte Pisano!
Il Monte Pisano è un posto veramente incredibile, dire che è ricco di incredibili luoghi, di spunti storici e di meraviglie naturalistiche è dire poco. Grazie alla sua natura di “isola di altitudine” dove la pianura gli è letteralmente cresciuta attorno, è sempre stato un luogo dove l’uomo ha abitato sin da epoche preistoriche. L’uomo ha anche modificato ed abbandonato il Monte, e negli anni, la natura ha ripreso possesso e modificato nuovamente l’ambiente. Questa alternanza, tra azione umana ed azione naturale ha fatto si che venisse a crearsi un’area in cui camminare non è mai noioso e dove i sentieri cambiano drasticamente ogni pochi passi.
L’itinerario di cui parleremo oggi è un esempio perfetto di questa unicità, ed è anche un vero proprio “must” per chiunque abiti sul territorio Pisano.
Oggi vi presentiamo L’escursione del Pisano Imbruttito, ovvero un grande anello tra il Mirteto, Passo di Dante e Villa Bosniaski o la casa del Polacco come molti la conoscono.
Percorso: 13km
Dislivello: 350m
Perché l’escursione del Pisano imbruttito? Perché questi tre luoghi, tutti raggiungibili con relativa facilità tramite brevissime passeggiate o addirittura in macchina, sono luoghi che almeno una volta, nella vita di ogni Pisano sono stati visitati per delle classiche “merendate”, braciate o picnic. E se non sono mai stati visitati, sono comunque rinomati e rispondere di “no” alla domanda sei mai stato alla casa del polacco è quasi una vergogna. Con questo itinerario potrete unirli tutti e tre in un logico e bellissimo anello e vi toglierete il pensiero in una volta sola.
Quindi bando alle ciance ed iniziamo camminare!
Il giro parte da Asciano, uno dei paesi del lungo monte. Si può trovare parcheggio nei pressi di piazza delle Lavandaie vicinissima al supermercato ed ai bar di paese. Da li si prende via P.Barachini verso destra (spalle alla piazza) e si prosegue prendendo via Martiri della Liberazione, dove, dopo un breve tratto in salita si passa una sbarra e si abbandona l’asfalto per entrare finalmente nel cuore del Monte.
Dopo un centinaio di metri circa, si arriva al Cisternone un edificio storico e molto bello di epoca Medicea. Il Cisternone, come indica anche il nome, aveva la funzione di grande cisterna e vasca di decantazione per alimentare il vicino acquedotto Mediceo che riforniva d’acqua fresca la città di Pisa. Grazie alla sua capienza veniva usato anche come scorta nel caso in cui le acque sorgive diventassero impure a causa di prolungate precipitazioni, alimentando sempre le fontane del centro con acqua limpida e pulita.
Superato il Cisternone si imbocca il sentiero n° 121 che dopo aver svolato a sinistra su un ponticello (ah fermatevi alla fonte prima del ponte per prendere acqua) inizia a salire in modo abbastanza costante tra la macchia. Il sentiero è una vecchia mulattiera e più si sale più emerge il suo antico selciato. In circa 25 minuti si copre la maggior parte del dislivello e si raggiunge il primo luogo del Pisano Imbruttito: Il Borgo abbandonato di Mirteto. Il luogo è veramente unico, ed una volta che si raggiunge ci si sente veramente isolati. Incredibile pensare che sia stato abitato fino a poco dopo il dopo guerra. Concedetevi una visita alla ex chiesa, della quale, rimane in piedi solo il perimetro, tutti gli altri edifici sono pericolanti e quindi non visitabili.
Dal borgo monastico all’ispirazione di Dante!
Dal Mirteto si diramano parecchi sentieri come il 121 che prosegue verso il passo della conserva dal quale si potrà tentare l’ascesa al Faeta. Quello che interessa a noi però è il n°117 che se preso verso destra, vi porterà verso Agnano e la Val Graziosa. Noi invece, prenderemo il n°117 in direzione opposta. L’inizio dello stretto sentiero è raggiungibile facendo pochi passi dal pianoro della chiesa con le spalle al Monte e andando verso destra; dopo aver superato alcuni alberi da frutta infatti troviamo l’inizio dello stretto sentiero.
Questo sentiero non è molto frequentato, e può essere talvolta sporco, ma è allo stesso tempo veramente incredibile. Si muove quasi sempre in quota con piccolissimi sali e scendi che rompono la monotonia. L’ambiente ora è quello tipico del Monte Pisano: macchia e pini marittimi. Quando la vegetazione si dirada, si guadagnano panorami sulla piana pisana incredibili.
Il sentiero finisce al Passo del Castagno, dove ahimè, invece che un castagno, ora vi è un grande traliccio della elettricità. A questo punto abbiamo due scelte, una più fisica (ed ovviamente più bella) ed una più comoda. Possiamo prendere il n° 00, che facendoci passare per la breve ma ripida vetta del Monte Nicole ci donerà panorami ancora più belli oppure possiamo prendere la comoda strada forestale che, come l’altro sentiero, ci condurrà fino al rinomatissimo Passo di Dante.
Passo di Dante è fondamentalmente un passo tra il lato Pisano ed il lato Lucchese del Monte, ma per il Pisano medio è un luogo mitologico dove si raccolgono asparagi e dove si va per vedere dei tramonti stupendi! Deve al suo nome alle leggende legate a Dante Alighieri, il Conte Ugolino e la Divina Commedia, ma ve lo spiegheremo un’altra volta.
Dal Passo di Dante alla Villa del Polacco!
Dopo un breve sguardo alla statua del Vate, riprendiamo il nostro cammino in direzione est, inforcando il sentiero n°115. Anch’esso resta prevalentemente in quota, e cambiando versante ci donerà uno degli scorci più belli dei Monti Pisani a mio parere: la sella del Monte Castellare che incornicia la Verruca e Caprona nello sfondo.
Il sentiero non presenta particolari difficoltà, ma fate molta attenzione al tratto sulla sella stessa, si cammina su lame di calcare dove è facile inciampare ed il sentiero non è molto ben segnato. In ogni caso basta puntare verso il Monte Castellare e non deviare ne a destra e ne a sinistra. Usciti dalla sella si sbuca dalla strada cementata che conduce fino alla villa del Polacco. La villa è un incredibile rudere in stile liberty, costruita, appunto, da uno studioso di origine polacche che si innamorò del luogo e vi ci costruì la sua casa che era anche un incredibile museo di fossili e minerali (dopo la sua morte vennero donati all’Università di Pisa e fanno ora parte della collezione del Museo della Certosa di Calci).
La casa è stata abitata fino alla seconda guerra mondiale quando venne poi abbandonata.
Finita la visita dei giardini della villa (Attenzione! La villa è pericolante pertanto è vietato accedervi), si riprende la strada in cemento, che, senza deviazioni, ci riporta fino ad Asciano dove prendiamo Via di Valle e poi via Trieste che ci riportano al centro del paese e alle macchine.
Buona camminata con la mente, e con i piedi, una volta finita questa lunghissima quarantena.
Giulio Cuccioli – Guida escursionistica di Azimut-treks