
Il Ponte delle Catene, un gioiello storico incastonato nella Val di Lima
Percorrendo la strada che va verso Bagni di Lucca, a circa 200 metri più a nord della stazione ferroviaria, in località Fornoli, non si può fare a meno di scorgere una maestosa struttura composta da due archi trionfali perfettamente uguali, che collega le due sponde opposte del torrente Lima: si tratta del Ponte delle Catene.
Meno rinomato di quanto forse meriti, si tratta di uno dei primi ponti sospesi costruiti in Italia e uno dei più antichi ponti in ferro ancora esistenti in Europa occidentale.
Bagni di Lucca: da località termale a meta dell’aristocrazia europea
La sua costruzione risale alla metà del XIX secolo, allorché Carlo Ludovico di Borbone, duca di Lucca, ne commissionò la costruzione a Lorenzo Nottolini, illustre architetto dell’epoca a cui si deve la progettazione di altre importanti opere come, ad esempio, l’acquedotto che convogliava le acque sino a Lucca. A quei tempi, Bagni di Lucca aveva raggiunto il massimo splendore della sua storia, grazie soprattutto alle sue terme che divennero un punto di incontro abituale di molti nobili che si recavano lì per curare i reumatismi o semplicemente per rilassarsi.
È così che Carlo Ludovico volle trasformare questa località termale in una delle mete preferite dall’aristocrazia europea: per giungere a questo obiettivo fece costruire quello che si ritiene essere il più antico casinò d’Europa e, allo stesso tempo, un ponte che ne facilitasse l’arrivo ai visitatori. Ma non voleva un ponte qualsiasi: così ordinò al Nottolini di recarsi in Inghilterra per studiare gli splendidi ponti sospesi sul Tamigi, al fine di realizzare una simile opera monumentale che fosse in grado di trasmettere un certo impatto emotivo a chi giungesse a Bagni di Lucca.
La realizzazione del Ponte delle Catene, tuttavia, venne ultimata, a causa di problemi burocratici, solo nel 1860, quando stava ormai per essere proclamata l’Unità d’Italia.
Il Ponte delle Catene: una soluzione tecnologica innovativa e avveniristica
Così chiamato per via delle sue robuste catene in ferro e a grandi maglie che, collegate a due piloni a forma di arco posti alle estremità e coadiuvati da un complesso meccanismo sotterraneo che le tiene in tensione, gli consentono di rimanere sospeso senza l’ausilio dei classici piloni piantati a terra, le sue strutture sono tanto imponenti quanto eleganti, con una varietà di decori in perfetto stile neoclassico.
La passerella, lunga una cinquantina di metri e molto gradevole da percorrere, è composta da assi in legno che danno un originale tocco vintage. Ma la componente più affascinante di questa struttura è sicuramente rappresentata dalla forma dei due piloni, che richiama quella degli archi di trionfo romani (e napoleonici), associata alla modernità della tecnica di realizzazione.
Il Ponte delle Catene presentava infatti, per quell’epoca, una soluzione tecnologica innovativa e avveniristica. Sempre in quegli anni, in Europa, vennero costruiti ponti di simile fattura, che rispondessero ai criteri estetici del classicismo allora dominante: un esempio è il celebre Ponte delle Catene di Budapest. In Italia un ponte del genere venne realizzato nell’attuale località di Poggio a Caiano dal Granduca Leopoldo ma di esso oggi rimangono solo alcuni resti.
Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale il ponte venne minato e quindi danneggiato dai Tedeschi in ritirata, ma fortunatamente, solo qualche anno dopo, venne ricostruito seguendo fedelmente il disegno originario del Nottolini.
Nel 1999 è stato inserito dal World Monument Found tra i 100 monumenti al mondo da salvare ed è anche grazie ai fondi messi a disposizione da questo ente che il ponte nel 2006 è stato restaurato e riportato ai suoi antichi splendori.
Una sosta in Val di Lima
Per chi transita da quelle parti, fare una sosta in questo luogo è quasi doveroso: varcare la soglia degli archi e percorrere in entrambi i sensi, da una sponda all’altra, questo meraviglioso ponte incastonato tra i monti della Val di Lima, regala un’emozione in grado di proiettare il visitatore in un passato quasi nostalgico.
Volgendo lo sguardo verso il basso (l’altezza è modesta, sopportabile anche per chi soffre di vertigini…) potrete vedere il torrente, spesso frequentato da aironi, garzette e altri animali acquatici, scorrere a valle, verso la confluenza col fiume Serchio, nel quale le sue acque cristalline si immettono per giungere, più a sud, nell’area del Monte Pisano.
Rafting sotto il Ponte delle Catene
Ma, dopo averci camminato sopra, la cosa da provare assolutamente è quella di transitare in quel luogo in maniera originale, ossia a bordo di un gommone, trasportati dalla dolce corrente della Lima e passare sotto questo storico ponte per ammirarlo da varie angolazioni, in tutte le sue sfumature e, contemporaneamente, godere dello spettacolare scenario offerto dalla Val di Lima, un vero paradiso per gli amanti degli sport outdoor come il rafting.
Questa attività viene proposta da Aguaraja Rafting: un’esperienza mozzafiato in grado di abbinare storia e natura, avventura e divertimento, emozioni e adrenalina > www.montepisano.travel/rafting-in-toscana
Scritto da Marco M.
Photo Credit: Notafly | Mongolo1984 | Notafly